L’ossessione può essere considerata come un contenuto (un pensiero, un’immagine, una fantasia o un impulso) intrusivo, qualcosa da cui non ci si riesce a liberare, che imprigiona e condiziona il soggetto, sebbene sia considerata dallo stesso come assurda e ingiustificatamente persistente.
A tale esperienza si accompagnano vissuti ansiosi che si intensificano sia nel momento in cui la persona cerca di allontanare il contenuto invadente, sia quando si abbandona a comportamenti e azioni mentali ripetitive nel tentativo di prevenire qualche angosciante scenario.
A ognuno può capitare, in particolare durante periodi di maggior affaticamento o stanchezza, di avere un pensiero che fatica ad andarsene, un dubbio preponderante che irrompe perturbando la nostra serenità e che ci spinge a mettere in atto azioni per ritrovare la nostra sicurezza. Eppure la sua permanenza è temporanea.
In alcuni casi l’intera esistenza è sommersa da tematiche ossessive e l’incertezza è costante. Il modo di incontrare il mondo e gli altri è dominato dal dubbio; si vive di laceranti interrogativi e di un’angosciosa sensazione di ambiguità. In un contesto di vita piena di insicurezze, la persona avverte l’esigenza di controllo e di precisione; cerca di sottrarsi all’imprevedibilità programmando ogni cosa e rivolgendosi sempre verso un’ideale salvifico di perfezionismo.
Le esperienze ossessive possono manifestarsi anche durante l’infanzia e l’adolescenza provocando molta sofferenza. Le tematiche ossessive più comuni negli adolescenti fanno riferimento al timore della contaminazione e di poter far male a se stessi o ad altri. In queste situazioni i famigliari possono sentirsi spaventati, impotenti e confusi. È necessario riconoscere e accogliere i vissuti emotivi dei ragazzi senza farsi coinvolgere in rituali o contrastando con rimproveri le loro paure o richieste, sebbene possano apparire irrazionali.
Le manifestazioni ossessive possono avere una correlazione tematica con eventi della vita che, attraverso un percorso terapeutico, possono emergere ed essere compresi nei loro significati.
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Un ulteriore approfondimento sul tema- Sara Bertoncini: Disturbo ossessivo-compulsivo