Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto uno strumento ottico offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso

M. Proust

 

RELAZIONI

 

“CONFIDENZA” di Domenico Starnone

Si parla di diversi tipi di rapporto, a partire da quello con noi stessi. Ci sono i dolorosi ricordi di Pietro, protagonista della storia, la sua paura di mediocrità, i limiti e le fragilità che non riesce ad accettare.
Confidenze che non si ha voglia di raccontare neanche a se stessi e che rischiano di smascherarci davanti agli occhi degli altri.
L’ autore mette in risalto il tema della sincerità e dell’autoinganno. Quanto di quello che facciamo, che desideriamo, dipende da ciò che le altre persone penseranno o diranno di noi?

 

 

 

” LO STATO DELL’UNIONE” di Nick Hornby

Hornby scrive dieci scene di dialoghi tra Tom e Louise, coniugi in crisi che decidono di rivolgersi a una consulente matrimoniale. Prima di ogni seduta, i due si ritrovano a decidere quali temi affrontare durante il colloquio e rivedere i contenuti emersi degli incontri svolti. Ogni volta, proprio allo stesso tavolo, con una birra e un bicchiere di vino davanti, marito e moglie si parlano davvero. Nei continui botta e risposta, i personaggi utilizzano estese metafore nella speranza di difendersi dalle verità che stanno dicendo.
Quali sono le differenze riconciliabili e quali quelle inconciliabili? Come affrontare la coesistenza della sicurezza, della quotidianità della vita coniugale e la mancanza di desiderio?
Cosa tiene insieme un matrimonio?

 

“FELICI I FELICI” di Yasmina Reza

“Felici gli amati e gli amanti e coloro che possono fare a meno dell’amore. Felici i felici”J. L Borges

Yasmine Reza, con una scrittura nitida e tagliente, ci restituisce un caleidoscopio di personaggi e storie che si legano l’una all’altra. Il litigio di una coppia al supermercato smaschera la finta serenità ostentata ad uso e consumo degli altri e apre il sipario sull’esistenza di diversi protagonisti, su verità che sembrano emergere in momenti apparentemente marginali. In “Felici i felici” i personaggi rivelano invece la loro sofferenza. Non vi è felicità nel matrimonio o nel tradimento. Il successo non ne è una garanzia. I vizi portano a un cupo sollievo e il tempo può essere spietato. Anche la genitorialità, in alcuni casi, porta a dolorose scoperte e scelte difficili, come per i coniugi Hutner, che nel libro si ritrovano a fare i conti con i problemi di identità del figlio convinto di essere Céline Dion.
Ma quando si può parlare di felicità? E come si raggiunge?
Yasmina Reza ci dice “La felicità è un talento” sia all’interno della coppia che al di fuori di ogni legame. “Felici i felici”

 

 

VITE

 

“OPEN” di Andre Agassi

“E se questo fosse il momento della verità e io mi rivelasse un impostore?”

Sin dall’età di quattro anni, Andre Agassi viene costretto a un duro allenamento dal padre dispotico che si dimostra ben determinato a farne un campione di tennis. La biografia diviene confessione: Agassi racconta della fatica, della paura ma soprattutto dell’odio per il tennis, sport che non ha scelto ma che vive come unica possibilità data per dimostrare il proprio valore. Emerge spesso una distanza tra ciò che fa e ciò che sente. Le pagine si susseguono tra la ricerca della perfezione e la spinta autodistruttiva, la voglia di migliorarsi dopo la sconfitta e i dubbi sul proprio talento. Interessante come il protagonista si ritrovi spesso a confronto con l’idea che sia la fortuna a guidarlo nella vittoria e il timore quindi di fare i conti con la propria mediocrità.

 

“L’EDUCAZIONE” di Tara Westover

“Non aver certezze ma non arrendersi a quanti dicono di averne, era un privilegio che non mi ero mai concessa. La mia vita era una narrazione in mano ad altri. Le loro voci erano decise, enfatiche, categoriche. Non avevo mai pensato che la mia voce potesse essere forte quanto le loro”

Tara Westover cresce in una famiglia di mormoni integralisti sotto la guida di un padre fanatico affetto, probabilmente, da un disturbo bipolare. A causa delle convinzioni radicali del padre i figli sono isolati dal mondo esterno, non hanno possibilità di avvalersi delle cure mediche tradizionali e di frequentare la scuola pubblica.A sedici anni tuttavia Tara decide di studiare da autodidatta per superare l’esame di ammissione al college.
Inizierà così un percorso educativo che la porterà a frequentare le migliori università americane ma anche un percorso di crescita, identitario, che la allontanerà sempre più dalla famiglia di origine.
Cosa significa far parte di una famiglia? Quali sono gli obblighi che questo comporta? Cosa fare quando gli obblighi che senti di avere verso la tua famiglia sono in conflitto con quelli che senti di avere verso te stesso?

 

“STONER” di John Williams

“Una morbidezza lo avvolse e un languore gli attraversò le membra. La coscienza della sua identità lo colse con una forza improvvisa, e ne avvertì la potenza. Era se stesso, e sapeva cosa era stato.”


Peter Cameron nella prefazione di questo libro scrive:” La verità è che si possono scrivere pessimi romanzi su delle vite emozionanti e che la vita più silenziosa, se esaminata con affetto, compassione e grande cura, può fruttare una grande messe letteraria. É il caso che abbiamo davanti”
“Stoner” é la biografia di William Stoner, un professore universitario nato nell’ultimo decennio dell’800.
La sua esistenza scorre senza radicali stravolgimenti, particolari vocazioni o azioni rimarchevoli.  Lo scrittore ci accompagna nella scoperta dei suoi significati, nella continua fluttuazione tra passività, consapevolezza e appartenenza agli accadimenti della sua vita.
Non c’è giudizio. Si spera in un suo riscatto ma si perdona la sua neutralità. Forse quello che ci vuole dire Stoner é di perdonarsi; perdonarsi il lavoro che non ha risolto ogni cosa, i figli infelici e sconosciuti, i sensi di colpa…